Civico Teatro Toselli | stagione 2017-18 | Anticipazioni
Il teatro è impegno, è confronto, è divertimento, è poesia, è narrazione, è storia, è corpo e voce, è colore, condivisione e scambio, è emozione, è magia.
Ecco i titoli e i protagonisti della prossima stagione del teatro Toselli:
Venerdì 27 ottobre 2017
Non ci sono più le quattro stagioni
Di e con Luca Mercalli e la Banda Osiris
Aboca
Se credete che parlare di ecologia sia solo un dovere, e non un piacere, siate pronti a ricredervi. Il climatologo Luca Mercalli e la Banda Osiris hanno messo in scena un vero e proprio show sui cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, che unisce comicità, scienza e arte, in un cocktail spassoso e intelligente, “Non ci sono più le quattro stagioni”.
Si parte dall’arte figurativa della Piccola Età Glaciale, dal 16esimo al 19esimo secolo, da quadri che raffigurano scene di vita quotidiana nelle varie stagioni, per ricostruire la storia dei cambiamenti climatici in Europa e in Italia. Gli interventi storico-scientifici di Mercalli sono intervallati dal cabaret surreale dei quattro musicisti piemontesi, che con collegamenti iperbolici e strampalati arrivano persino a far ballare il “Lago dei cigni” ai loro strumenti, ai quali fanno indossare il tutù.
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Martedì 21novembre 2017
Galois
Scritto da Paolo Giordano
Con Fabrizio Falco
Teatro Stabile Torino
Romanticismo e affari si contendono la fine di Évariste Galois, morto in un duello la notte successiva al giorno in cui riuscì a mettere su carta il nucleo di quella che divenne la sua omonima teoria matematica. Paolo Giordano racconta la storia di un uomo geniale e ribelle in un testo diretto e interpretato dal talentuosissimo Fabrizio Falco.
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Lunedì 27 novembre 2017
Lacci
Scritto da Domenico Starnone
Con Silvio Orlando
Cardellino srl
«Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie». Si apre così la lettera che Vanda scrive al marito che se n’è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani all’inizio degli anni Sessanta, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato… Domenico Starnone ci regala una storia emozionante e fortissima, il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera. «Abbiamo imparato entrambi che per vivere insieme dobbiamo dirci molto meno di quanto ci nascondiamo». A dar voce e corpo al protagonista Silvio Orlando.
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Lunedì 4 dicembre 2017
American buffalo
Di David Mamet, adattamento Maurizio De Giovanni
Con (e regia) Marco d’Amore
Teatro Eliseo
«Un ponte tra la realtà che racconta e le visioni possibili che è in grado di generare» questa è la magia che solo i grandi classici sanno creare. La pensa esattamente così Marco D’Amore regista e interprete di “American Buffalo” di David Mamet prodotto dal Teatro Piccolo Eliseo: «perso nel viaggio della lettura, ho visto costruirsi lentamente, davanti ai miei occhi, uno di questi ponti … partito da Chicago (città natia di Mamet) e, passando per l’angusta bettola di Don (protagonista del testo), giunto a Napoli, in un vicolo in cui le ‘puteche’ (botteghe in dialetto napoletano) esistono ancora. Dove è possibile incontrare i “tipi” descritti nel testo, ascoltarne le storie in una lingua che ricorda il famoso sound a cui si riferisce l’autore quando racconta dei suoi personaggi, una lingua di popolo che arriva direttamente dalla pancia ed esplode senza filtri, la lingua napoletana».
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Martedì 19 dicembre 2017
Il malato immaginario
Di Molière
Regia Andrée Ruth Shammah
Con Gioele Dix e Anna Della Rosa
Teatro Franco Parenti
Andrée Ruth Shammah torna al suo Malato “senza tempo e di tutti i tempi”, costruito su un gioco teatrale che intreccia angoscia esistenziale, divertimento e satira delle nevrosi del nostro tempo.
Oggi, nel ruolo di Argan, un attore al culmine della sua maturità artistica: Gioele Dix, che con la sua intelligente ironia affronterà la sfida di un confronto con l’indimenticato Franco Parenti. Accanto a lui Anna Della Rosa e un cast di vera eccellenza.
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Domenica 7 gennaio 2018
Il sindaco del rione Sanità
Di Eduardo De Filippo
Regia Mario Martone
Elledieffe / NEST - Napoli Est Teatro / Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale
«Il Sindaco del Rione Sanità è il mio primo Eduardo. Mi sono sempre tenuto alla larga, perché mettere in scena i suoi testi significa assumere inevitabilmente non solo quanto c’è scritto sulla carta ma anche il macrotesto delle messe in scena di De Filippo attore e regista, tramandato e codificato attraverso le innumerevoli recite e le varie versioni televisive. Sgomberare il campo, mettere il testo alla prova della contemporaneità (oggi i boss sono giovanissimi) e di leggerlo come nuovo. Non aspettatevi le illusioni del vecchio Barracano nato dell’800, che ancora consentivano di tracciare dei confini morali: qui affiora un’umanità feroce, ambigua e dolente, dove il bene e il male si confrontano in ogni personaggio, dove le due città di cui sempre si parla a Napoli (la legalitaria e la criminale) si scontrano in una partita senza vincitori. Perché, è inutile fingere di non vederlo, la città è una e, per quanta paura faccia, nessuno può pensare di tagliarla in due». Mario Martone
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Domenica 14 gennaio 2018
Coriolano
di William Shakespeare
adattamento e regia Marco Plini
Centro Teatrale MaMiMò
L’ultima tragedia di Shakespeare, datata 1607, è sicuramente l’opera più politica e una delle meno rappresentate del bardo. L’adattamento del testo per questa produzione mira a sottolineare il legame con il presente. La tragica vicenda personale del generale Caio Marzio, detto Coriolano da Corioli, città dei Volsci dai lui espugnata, è infatti indissolubilmente legata al destino di Roma, una città in espansione in cui le istituzioni democratiche sono ancora fragili e nuove forze popolari si affacciano sulla scena politica. Coriolano è come una palestra civile, ci allena, ci costringe ad assumere un atteggiamento vigile e critico proprio perché interroga le nostre contraddizioni, ci chiede in continuazione “da che parte state?” ma chiede anche inevitabilmente una riflessione, un ragionamento, soprattutto una presa di coscienza.
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Domenica 21 gennaio 2018
Le prénom
di Matthieu Delaporte e Alexandre de La Patellière, versione italiana Fausto Paravidino
Regia Antonio Zavattero
Teatro Stabile di Genova
Cena con sorpresa. Quarantenni a confronto tra colpi di scena, battute comiche, amicizia, rancori, e legami profondi. Serata conviviale a casa di due professori (liceo lei, università lui) dichiaratamente di sinistra. Tra parenti e amici inizia un gioco di provocazione e di verità che si allarga fino a diventare il ritratto di una generazione: tra piccole meschinità e grandi sentimenti. Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciarsi.
Francesca Archibugi ne ha fatto un nuovo adattamento cinematografico con il titolo Il nome del figlio.
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Mercoledì 14 febbraio 2018
Favola del principe che non sapeva amare
Liberamente tratto da Lo cunto de li cunti di Basile
Adattamento teatrale e regia Marco Baliani
Con Stefano Accorsi
Nuovo Teatro di Napoli diretto da Marco Balsamo
Portare in teatro la lingua di tre grandi italiani Boccaccio, Ariosto, e per ultimo il Basile, sfidando la complessità delle loro opere, per scoprire quanto ancora possiamo nutrirci delle loro invenzioni, dei loro azzardi, delle loro intuizioni. E per mostrare, con l’arte della scena, che la bellezza delle loro creazioni è un tesoro inestinguibile, a doppio filo legato a quell’altra beltà che è il nostro paesaggio e le nostre opere d’arte. Uno spettacolo che indaga il mistero più misterioso di tutti, quello di riuscire a vivere.
Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, col suo linguaggio barocco, un italiano rinnovato da un dialetto aspro e meravigliosamente creativo. Un linguaggio sonoro, che si riverbera anche nello spettacolo, dove i suoni e le sonorità comporranno un paesaggio mutevole e metamorfico. Protagonista Stefano Accorsi.
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Giovedì 22 febbraio 2018
Mr Pùntila e il suo servo Matti
Di Bertolt Brecht
Traduzione e regia (e con) Ferdinando Bruni
Teatro dell’Elfo
Considerata una delle migliori commedie di Brecht, Pùntila e il suo servo Matti mette in scena una "variante" del dottor Jeckyll e Mister Hyde: il ricco possidente Pùntila da sobrio è un tiranno che vessa e sfrutta i suoi dipendenti e vuol dare in moglie sua figlia a un diplomatico inetto e a caccia di dote, mentre quando è ubriaco diventa amico di tutti e vuol far sposare la giovane al suo autista Matti, che tratta su un piano di parità. Sfortunatamente le sbronze passano sempre! E spetta proprio al tagliente Matti il compito di smontare le false promesse del padrone, in un rapporto che richiama i nobili precedenti delle coppie Don Chisciotte/Sancho Panza o Don Giovanni/Leporello e che rimanda alle dinamiche fra il comico e la spalla delle comiche.
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Lunedì 5 marzo 2018
Il Flauto magico
Dall’opera di Wolfgang Amadeus Mozart
Con Elio e l’Ensemble Berlin
Reggio iniziative culturali
Un originale progetto di rilettura de Il flauto magico con protagonista uno straordinario Elio, nella doppia veste di narratore e baritono, che darà vita a una brillante ma fedele rilettura e rielaborazione del libretto originale, dando voce ai differenti personaggi e interpretando anche vocalmente la celebre aria e i duetti del buffo uccellatore Papageno. Il tutto con la presenza costante della musica eseguita, nella trascrizione di F.J. Rosinack per oboe, violino, viola e violoncello, dall’Ensemble Berlin, musicisti dei Berliner Philharmoniker e dal soprano Elin Rombo, artista di fama internazionale.
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Sabato 17 marzo 2018
Casa di bambola
di Henrik Ibsen
adattamento e regia Roberto Valerio
con Massimo Grigò, Carlotta Viscovo
Teatri di Pistoia
Quando nel 1879 “Casa di bambola” fu rappresentato per la prima volta, il dramma suscitò scandalo e polemica ovunque per la sua lettura come esempio di un femminismo estremo; tanto che in Germania Ibsen fu addirittura costretto a trovargli un nuovo finale, perché la protagonista si rifiutava di impersonare una madre da lei ritenuta snaturata. Ma, al di là di ogni contenuto polemico, il dramma resta opera di una grande e complessa modernità, abitata da personaggi capaci di parlare ancora ai nostri contemporanei.
«Casa di bambola è l’intreccio dialettico di una crisi, di una transizione, di un passaggio, di un percorso evolutivo (…) Una scena stilizzata per raccontare al meglio un desolante deserto relazionale ed esistenziale popolato non da volti ma da maschere che si apprestano a inscenare un dramma della finzione». Roberto Valerio
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Domenica 25 marzo 2018
Macbettu
Di Alessandro Serra
Tratto dal Macbeth di William Shakespeare
Sardegna Teatro e compagnia Teatropersona
“Profonda saggezza racchiusa nelle fiabe sui desideri. Il pescatore che vuol essere signore, poi re, imperatore, poi papa, poi Dio… e si ritrova pescatore. Il sublime di questa fiaba è che è sua moglie a spingerlo. La lezione è questa: l’ambizione è illimitata, mentre le possibilità reali non lo sono mai; nell’oltrepassarle si cade”. Il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti da campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con Dioniso e al contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei canti. (Lo spettacolo è sopratitolato in italiano).
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Martedì 27 marzo 2018
Scarabeo (danza)
Compagnia Andrea Costanzo Martini
Andrea Costanzo Martini è nato e cresciuto in Italia (è originario di Cuneo) dove ha ricevuto la sua prima educazione nella danza contemporanea e nel balletto. All'età di 19 anni si trasferisce a studiare a Monaco di Baviera, e da lì a Stoccolma e poi in Israele dove vive e lavora tutt’ora come coreografo.
Nel 2013 è stato insignito del primo premio sia per la danza che per la coreografia all'International Stuttgart solo competition per "What happened in Torino"; lo spettacolo recentemente è stato anche premiato in Spagna. Il suo repertorio è rappresentato in tutta Europa. Insegna al Gaga Center di Tel Aviv e allo studio Vertigo di Gerusalemme.
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Martedì 10 aprile 2018
Il deserto dei Tartari
di Dino Buzzati
adattamento teatrale e regia Paolo Valerio
Teatro Stabile del Veneto
Il mondo di Buzzati è affascinante e misterioso e ne Il deserto dei Tartari, il romanzo che segnò la sua vera consacrazione tra i grandi scrittori del Novecento italiano, sono presenti tutte le sue tematiche principali, oltre al suo immaginario onirico di paesaggi e personaggi. Il tema portante è quello della fuga del tempo. «In questo tempo immobile eppure ritmato dalla concreta vita militare, la mia scelta è stata quella di non avere un unico protagonista: tutti gli attori saranno Drogo, seguendo non solo l’invecchiamento del protagonista, ma seguendo le emozioni che il passare tempo si modificano in Drogo come in ognuno di noi: dalla partenza fiduciosa all’attesa, alle delusioni, al sorriso del finale totalmente poetico». Paolo Valerio
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Lunedì 16 aprile 2018
Il segreto della vita. Rosalind Franklin
di Anna Ziegler con Asia Argento e Filippo Dini
Regia Filippo Dini
Teatro Eliseo
«Non pensavo sarei tornata a recitare. Avevo deciso di smettere e dedicarmi solo ai miei figli e alla regia. Ancora meno pensavo di debuttare in teatro e su questo palcoscenico, dove venivo a vedere mia madre (Daria Nicolodi ndr) trasformarsi in altri personaggi». Invece poi è arrivato il copione de 'Il segreto della vita' e Asia Argento ha debuttato per la prima volta in palcoscenico, dove è Rosalind Franklin, scienziata cristallografa che per prima fotografò la doppia elica del Dna, nel testo di Anne Ziegler diretto e interpretato da Filippo Dini.
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Venerdì 20 aprile 2018
4, 5, 6
di Mattia Torre
Marche Teatro
4, 5, 6 nasce dall’idea che l’Italia non è un paese, ma una convenzione. Che non avendo un’unità culturale, morale, politica, l’Italia rappresenti oggi una comunità di individui che sono semplicemente gli uni contro gli altri. Per precarietà, incertezza, diffidenza e paura; per mancanza di comuni aspirazioni. In ogni caso siamo soli, e siamo in lotta. 4, 5, 6 è una commedia che racconta come proprio all’interno della famiglia – che pure dovrebbe essere il nucleo protettivo e aggregante, di difesa dell’individuo – nascano i germi di questo conflitto: la famiglia sente ostile la società che gli sta intorno ma finisce per incarnarne i valori più deteriori, incoraggiando la diffidenza, l’ostilità nei confronti degli altri, il cinismo, la paura. Dal autore e regista di Il Migliore, con Valerio Mastandrea. «4, 5, 6 è un vero e raro pezzo di grande bravura teatrale da non perdere». Paolo Petroni-Corriere della Sera.
Prevendita a partire da venerdì 6 ottobre.
Ulteriori informazioni e aggiornamenti prossimamente alla pagina
http://www.comune.cuneo.gov.it/cultura/teatro.html