Sabato 20 settembre dalle 10 alle 16.30 il Vescovado nuovo (via A.Rossi, 28) ospita il convegno “Ad maiorem dei gloriam: gesuiti tra musica e arte”,
una giornata di incontro dedicata al dialogo attraverso l’opera dei
gesuiti nella storia, nell’arte e nella musica. Interventi,
testimonianze e momenti musicali accompagneranno i partecipanti in un
percorso che terminerà con un concerto serale nella suggestiva cornice
della chiesa di San Sebastiano. Parteciperanno: Francesco Failla
(direttore biblioteca diocesana di Caltagirone), il prof. Giovanni
Demaria (autore del volume Quattro gesuiti cuneesi nella Cina di
Kangxi), Walter Canavesio (già funzionario del Ministero della Cultura),
Andrea Pozzo, Laura Marino (direttrice Mab Diocesi Cuneo-Fossano), don
Gian Michele Gazzola (referente diocesano Mab), Gabriele Giacomelli
(diocesi di Prato), Domenico Zipoli, don Ezio Mandrile (istituto
diocesano di musica sacra di Cuneo-Fossano), Maximiliano Baños (Voz
latina) e Alessandro Baudino (direttore artistico festival Modulazioni).
Ingresso libero. Alle 21, presso la chiesa di San Sebastiano, avrà inizio il concerto “Virgen Morenita” con l’ensemble Voz latina (nella foto)
diretta dal maestro Maximiliano Baños. Con l'occupazione dell'America,
l'immenso patrimonio culturale che caratterizzò il Siglo de Oro
spagnolo, sbarcherà sul nuovo continente: l'incontro tra il vecchio e il
nuovo mondo, ancorché per molti aspetti tragico e distruttivo, opererà
una delle sintesi più riuscite e più originali della storia della
cultura. La musica europea si arricchirà di nuove sonorità e di nuovi
ritmi mentre le lingue autoctone più rappresentative, troveranno una
nuova vitalità, sublimando il loro potere sacrale ed evocativo con le
risonanze della musica barocca europea. L'adozione del culto alla
Vergine Maria, da parte dei popoli indigeni, può essere considerata, più
che un atto d'imposizione e sottomissione, come una forma di
resistenza. Per i popoli andini, infatti, la venerazione della Vergine
significò la possibilità di continuare a mantenere il culto alla
Pachamama, di fronte all'avanzata ineluttabile dei conquistadores
spagnoli. Ingresso libero.
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